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Chi vince l’iron throne

Questa stagione di Game of Thrones ha fatto schifo, e su questo non ci piove. A differenza di molti non penso che abbia fatto più schifo della seconda stagione, ma può anche darsi che l’anno scorso avessi delle aspettative più alte che sono state deluse.

Il perché ha fatto schifo è facile capirlo: ci sono un gazilione di personaggi, non c’è alcuna costruzione degli episodi, il budget è da film di serie c e il coinvolgimento di Martin nella realizzazione rende impossibile cambiare questo schema (cosa che non farebbero comunque visto che per qualche strana ragione la serie continua a piacere alla gente). Ma non è di questo che volevo parlare.

Il problema nuovo che ho con questa serie è che mi sta facendo perdere fiducia nel materiale di partenza. Dalla scorsa stagione all’inizio di questa il mio mantra era “Game of Thrones è tutto sommato ancora figo da guardare, ma è il modo meno figo per raccontare questa storia”. Ed è ancora vero più o meno: una realizzazione migliore aiuterebbe sicuramente la serie, ma più si va avanti con la trama più penso che il mio problema sia anche la storia che c’è dietro.

Io non ho letto i libri. All’inizio perché la prima stagione era talmente figa che non volevo rovinarmi le varie sorprese, ora probabilmente li recupererò ma a me solitamente le cose troppo frammentate non piacciono (tipo l’ombra dello scorpione, bello eh ma troppo troppo frammentato) quindi non prometto niente. Sono sicuro che sui libri lo storytelling funzioni molto meglio che sulla tv, ma da quello che ho visto (e ora siamo a metà del terzo libro con la serie) non mi sembra ci sia mai un vero progresso della trama.

E sapete perché? Perché Game of Thrones, in fin dei conti, è una Royal Rumble.

Chi non è molto afferrato col Wrestling (ma che infanzia avete avuto?) ecco cos’è una Royal Rumble: c’è un titolo in palio, che chiameremo per il lol “Campione di WesterosMania”, e i partecipanti salgono un po’ alla volta sul ring. Chi viene buttato fuori dal ring, è eliminato. L’ultimo che rimane vince.

Questo è esattamente quello che sta succedendo da tre stagioni a questa parte. È morto il campione in carica e c’è gente che combatte per il titolo. Tutti quelli che noi chiamiamo plot twist, TUTTI, non solo altro che gente che viene eliminata. E non contano un cazzo perché vengono immediatamente rimpiazzati da altra gente che sale sul ring.

È successa una cosa importante nell’ultimo episodio. Una di quelle cose che i lettori ti dicono “aspetta le nozze rosse, vedrai” ridendo sotto i baffi e tutti noi poveri mortali siamo qui che ce la facciamo addosso prima di vederla. Sapete perché? Perché non sai cosa succederà, ma sai che morirà qualcuno. PERCHÈ MUORE SEMPRE QUALCUNO. PERCHÈ È L’UNICA COSA CHE PUO’ SUCCEDERE A GAME OF THRONES PER PORTARE AVANTI LA TRAMA.

E’ uno schema ripetitivo, noioso, che io non posso accettare.

E quindi chi vince la Royal Rumble? Ancora prima di leggere i libri, ancora prima che Martin finisca di scriverli, ci si può arrivarci col ragionamento: O Daenerys o Jon Snow. Perché sono gli unici due che non sono sostituibili con altri personaggi di casate di cui non si sapeva l’esistenza fino ad un momento prima. Una ha i draghi, l’altro ha il destino. Considerando com’è fatto Martin, io punto su Dany.

Per come la vedo io, troppo comodo.

3 seasons and a movie

veronica mars film kickstarter

Come dovreste già sapere tutti, per lo meno voi lettori immaginari, l’anno prossimo ci sarà un film di Veronica Mars. Visto che tutti stanno dando la loro opinione sulla cosa e io non scrivo un post da mesi (eh.. gli esami.. il non avere niente da dire..) scrivo anch’io la mia opinione.

Come probabilmente sapete il film di Veronica Mars sarà finanziato non da una casa di produzione ma dai fan, attraverso kickstarter. È probabilmente il progetto cinematografico più grande e importante che abbia mai usato il crowdsourcing, infatti l’obbiettivo era parecchio grande: 2 MILIONI di $. L’hanno raggiunto in 11 ore.

Al momento sono arrivati a 2.5equalcosa e facciamoci una fotografia mentale perché io scrivo troppo lento per stargli dietro. È una cifra enorme, ma lo è davvero? Ma davvero davvero?

Uhm, facciamo due calcoli. Per comodità facciamoli su quelli attuali: 2.525.587 dollari raccolti con 41.239 persone. Se la statistica non mi inganna, ma quella puttana di statistica mi inganna spesso, la media aritmetica è 2.525.587/41.239=61.24$. 10 dollari in meno della media generale di kickstarter (71$), ma la media in questo caso “non descrive bene il fenomeno” (per dire: la somma del denaro donato dalle 7 persone che ne hanno donato di più è uguale a quella dei 6000 che hanno donato solo 10$). La mediana (che non sto qui a spiegarvi come si fa che non sono per niente sicuro delle mie conoscenze statistiche) cade nella classe dei 35$ e mi sembra un po’ più affidabile: vuol dire sostanzialmente che il primo 50% di quelli che ha donato sta fino ai 35$ e l’altro 50% oltre i 35$.

E qui arriviamo al punto: la metà di quelli che hanno dato soldi per il film (circa 20.000) pagherebbe più di 35$, in alcuni casi anche molto di più, pur di vedere un film di Veronica Mars. 20.000 pazzi direte, in fondo 35$ sono tipo 5 dvd su amazon, ma anche no. Primo perché Veronica Mars ha una fanbase molto grande, di cui gran parte probabilmente nel 2004 era adolescente e ora sta lavorando quindi ha reddito da spendere. Secondo perché c’è sta cosa che si chiama long tail (formulata su altro ma in pratica spiega TUTTO l’internet) che dice sostanzialmente “su internet trovi sempre qualcuno disposto a comprare qualcosa”. Ragion per cui Rob Thomas può mettere un premio da 10.000 dollari e c’è qualcuno disposto a pagarli, e se ne mettesse uno da 20.000 prima o poi salterà fuori qualcuno disposto a pagarli.

È proprio grazie alla long tail che secondo me questo meccanismo è ripetibile anche senza la fanbase di Veronica Mars, perché l’internet è pieno di pazzi. Senza andare lontano ieri Gothic diceva che per un film su Terriers (yes please) era disposto a vendere anche il dente d’oro di sua nonna (e conoscendolo potrebbe tranquillamente fare sul serio). Terriers avrà un decimo della fanbase di Veronica Mars, ma vuoi che su internet non si trovano un centinaio di pazzi come Gothic disposti a vendere un rene pur di ottenerlo?

Che poi, parliamone, 40.000 persone che danno i soldi per resuscitare una serie tv non sono niente. Seriamente, wikipedia dice che l’episodio meno visto di Veronica Mars ha fatto 1.62 MILIONI di spettatori. Considerando quindi anche solo quel dato senza tutte le repliche e syndacation e netflix viene che 40.000 donatori sono meno del 2,5%. È il bello della tv: fa numeri che internet, per la sua struttura molti a molti, non sarà mai in grado di fare. Prendi anche qualcosa di conosciuto, virale e di qualità come la web series The Lizzie Bennet Diaries: il primo episodio ha meno di 900.000 visualizzazioni, un qualunque pilot broadcast lo batte facilmente.

1.62 MILIONI di spettatori è niente in tv, rischio cancellazione ovunque (tranne forse la NBC che è un morto vivente), ma su internet anche solo una piccola percentuale di quegli spettatori riesce a raccogliere 2 MILIONI E MEZZO in meno di 24 ore. È questo il valore che bisogna cominciare a dare ai numeri e che ancora la gente non riesce a capire. Prendiamo ad esempio una serie a caso: Community.

Community al suo minimo, senza Harmon e nello slot più difficile della tv fa 1.1 MILIONI. Un niente per la tv generalista, ma ha probabilmente la fanbase più forte di sempre: sicuramente più di Veronica Mars, secondo me anche più di Firefly. Fai un kickstarter per un film su Community, quanto pensate ci metta ad arrivare a due milioni? Sono anni che dico che Community è una miniera d’oro e nessuno mi ascolta, perché avere 1 MILIONE di persone disposta a tutto per vederti vale molto di più di qualunque rating. Avere una fanbase del genere e puntare a fare i soldi con la syndacation vuol dire non aver capito un cazzo di niente. Tutti ormai si rendono conto che il metodo di fruizione delle serie tv è cambiato con l’internet, vediamo quanto ci mettono a capire che anche il metodo di produzione delle serie tv può cambiare.

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Top 10 Serie tv 2012

Velocemente  che non ho voglia di sbattimenti.

Drama

  1. Homeland
  2. Mad Men
  3. Breaking Bad
  4. Doctor Who
  5. Sons of anarchy
  6. Justified
  7. Sherlock
  8. The walking dead
  9. Fringe
  10. Game of Thrones

Mad Men è sicuramente la migliore qualitativamente ma Homeland è la mia preferita dell’anno. Breaking Bad, Doctor Who e The Walking dead pagano l’avere solo metà stagione mentre Sherlock paga il fatto di non tornare sullo schermo prima del fottuto 2014. Sons of Anarchy e Justified sono sempre molto simili e tra loro due sceglierò sempre la prima. Fringe bello ma il tipo di bello che per me non può essere in alto in classifica. Game of Thrones si salva solo per il nono episodio e perché le novità dell’anno non sono niente di speciale, altrimenti col cazzo che sarebbe in classifica. Con The Good Wife sono indietro e preferisco non metterla che metterla in classifica per quello visto nella terza stagione.

Comedy

  1. Happy Endings
  2. Community
  3. Louie
  4. Cougar Town
  5. New Girl
  6. Archer
  7. Ben And Kate
  8. 30 Rock
  9. Go On
  10. Apartment 23

Community è sicuramente la mia preferita ma Happy Endings va premiato per riuscire ad essere così bello con una struttura così classica e per la qualità media più alta di tutti. Louie ha i picchi più alti in assoluto ma la terza stagione ha avuto anche episodi troppo dimenticabili per una serie del genere. Cougar Town puccissimo, New girl paga il non aver ancora trovato un senso a Wilson (anche se Schmidt e Nick compensano alla grande). Le prime 5 posizioni sono tutte vicinissime, non rompete il cazzo. Archer è la miglior serie comedy che non guardate, ma è un attimino sotto le grandi. Ben and Kate puccissimo anche lui, paga il fatto di essere spacciata. 30 Rock è sempre uguale, bello ma anche basta. Go On fa ridere poco ma per lo meno è un dramedy fatto come si deve. La stronza nell’appartamento mi piace, ma non è neanche lontanamente bella quanto si dice in giro. No, Parks and Recreation non c’è: ormai è la noia.

BYEEE

È giunto il momento di farvi Netflix

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Generalmente non sono il tipo di persona che riesce ad aspettare qualcosa, soprattutto se il motivo per cui non mi è disponibile quella determinata cosa è perché abito in un paese del cazzo. Quindi mi capita spesso di guardare film in camrip con sottotitoli in russo e qualità video “cataratte ad entrambi gli occhi”; so che non dovrei farlo, che mi perdo gran parte dell’esperienza di visione e che chi ha fatto quel film mi guarderebbe con uno sguardo pieno di disapprovazione, ma io sono fatto così e ormai è troppo tardi per riportare indietro il mio cervello per farmene dare uno nuovo.

Con Netflix è più o meno la stessa cosa: esiste da anni ma purtroppo in Italia non è ancora arrivato, principalmente perché l’Italia è un paese del cazzo. Ovviamente io ho tentato comunque di usarlo per tanto tempo (con risultati pessimi visto che con proxy e vpn gratis funge da schifo) ed ora finalmente c’è un metodo semplice per averlo e va alla grande.

Il metodo in questione è tramite l’estensione per Chrome e Mozilla (per quest’ultimo non l’ho provata, ma non vedo perché non dovrebbe andare) Media Hint, non chiedetemi come fa ma funziona: tutto quello che “non è disponibile nel tuo paese”, eccetto per qualche motivo i video di Youtube, ti funziona. Il che vuol dire Netflix, ma volendo anche Hulu (e Hulu +) e Pandora e Spotify (ma per quelli non ci sono mai stati tanti problemi). Netflix è un servizio esclusivamente a pagamento, quindi per registrarsi bisogna mettere il numero della carta di credito. Lo si prova per 30 giorni e se ci cancella prima non ti addebitano niente, ma tranquilli che non lo farete.

Tre domande:

  1. Perché Netflix? Perché è veramente un servizio della madonna, che per noi costa sui 6 euri e qualcosa al mese (meno di un ingresso al cinema, meno di una delle tante t-shirt 24h) e ne vale come minimo il doppio. Se potessimo anche noi usarlo sulla tv tramite l’xbox direi che ne vale anche una ventina. C’è semplicemente tanta di quella roba da vedere che qualcosa si trova sempre, la qualità video (connessione vostra permettendo) è altissima, i sottotitoli (in inglese) sono quasi sempre disponibili e in un mese di utilizzo non l’ho mai beccato down una volta. L’unico problema è un po’ la presentazione dei contenuti, perché nella home page si vedono sempre le stesse cose, ma se vai su un genere cinematografico e cominci a scrollare passano i minuti prima che arrivi alla fine.
  2. Perché adesso? Perché questo non è un camrip coi sottotitoli in russo e qualità video “cataratte ad entrambi gli occhi”, questo è l’equivalente di un bluray rip. Se c’è un servizio figo e non c’è bisogno di aspettare che arrivi in Italia per poterlo usare, non vedo perché aspettare. In più questo metodo è troppo bello per essere vero e non vorrei che tra poco smettesse di funzionare e ve lo perdeste.
  3. Cosa ci trovo? Oh di tutto, qui potete vedere una minima parte di quello che è disponibile. La cosa che mi ha sorpreso di più sono le serie tv: bene o male quasi tutti gli show importanti broadcast degli ultimi 10 anni ci sono, ma anche tanti vecchi cult (tipo io ho incominciato a vedere la serie classica di Star Trek). Poi c’è Lost, Battlestar Galactica, Buffy, Angel, Arrested Development, X files, Firefly, South Park, Breaking Bad, Mad Men, Friday Night lights, Scrubs, TUTTE LE SERIE DEI POWER RANGERS. TUTTE. Ma è anche pieno di  documentari, e Drive, Warrior, Commando, The evil dead, Jumanji. Francamente a parità di prezzo non capisco come si possa scegliere Hulu+ a Netflix.

Insomma, fatevi Netflix e basta. Giuro che non mi pagano, ma dovrebbero. Potrebbero. Su pagatemi T.T

Telefilm da recuperare: Doctor Who

Oggi si parla di recuperare Doctor Who

WHAT?
Doctor Who è una serie che definire storica è poco, da quando è stata creata nel 1963 ne sono state fatte 33 stagioni con ben 11 Doctor diversi. Tranquilli quando si parla di recuperare Doctor Who solitamente si intende l’ultima resurrezione del 2005, quindi in realtà sono solo 6 le stagioni da recuperare (più infiniti christmas special).

DOCTOR WHO?
The Doctor è un alieno, precisamente l’ultimo dei Time Lord (che sono morti nella Time War contro i Dalek), e sostanzialmente se ne va in giro per l’universo con la sua TARDIS che gli permette di viaggiare sia nello spazio che nel tempo. Ha 900 anni e ogni volta che muore si rigenera e diventa un’altra persona (ragion per cui ce ne sono stati 11). Visto che l’universo è grande e lui si sente solo viaggia spesso con una companion che lo accompagna nelle avventure, il resto scopritelo guardando.

WHERE?
Torrent guys, non provate a guardarlo in italiano che non vi parlo più.

WHEN?
Quando volete, ma sappiate che la settima stagione comincia il 25 agosto quindi se volete arrivare in tempo dovete muovervi.

HOW?
Ok spieghiamo: Doctor Who nel 2005 è stato resuscitato da tale Russell T Davies, che è stato EP fino alla quarta stagione per poi passare la torcia a Steven Moffat. Moffat lo conosciamo (ha fatto Coupling, Sherlock), è un genio e se elencassi le ragioni per cui mi sono messo a recuperare Doctor Who lui sarebbe la prima (ovviamente non delude, dalla quinta stagione in poi DW è una bomba). Russel T Davies invece è molto diverso da Moffat: il suo Doctor Who è uno Show meno maturo, più concentrato sul creare un universo esteso di personaggi che a sviluppare la trama, più semplice e noioso in molti punti (si vede che non sono un suo fan?).

Vediamo più in dettaglio come sono le varie stagioni, spoiler scritti in bianco evidenziate per leggere. (nb questi commenti li ho scritti durante il recupero sul forum di serialmente, se li hai già letti salta pure che non c’è niente di nuovo).

Nine

Doctor Who stagione 1: molto altalenante qualitativamente, con episodi molto belli (tra tutti quelli scritti da Gatiss e Moffat) e episodi orrendi (World War Three è diventato un incubo ricorrente negli ultimi giorni), e con un finale che oltre a essere scritto malissimo vuole far credere allo spettatore di tirare le fila a una stagione che non ha nulla di unitario a parte quelle due parole. Però il potenziale si vede, ogni tanto emoziona ed è incredibilmente british. Ora vediamo come se la cava Tennant: dal christmas special mi è piaciuto, al “good, very arthur dent” sono morto. In stelline sarebbe tipo un 2 e mezzo.

Ten

Doctor Who stagione 2: meglio della prima, soprattutto grazie a tennant, ma c’è sempre la differenza enorme tra gli episodi fighi (the girl in the fireplace, the impossible planet) perchè si sforzano a sfruttare il fatto che C’È A DISPOSIZIONE UNA MACCHINA DEL TEMPO PER LA MISERIA e gli episodi che piazzano un alieno da qualche parte e si sconfigge. Introduzione degli universi paralleli è sfruttata male in rise of the cyberman (che è noiosissimo, più una Rose che viene da gridarle in faccia “bitch please, la pianti con questi complessi paterni?”), e rende il finale molto confusionario costringendo ancora alla soluzione “something something we win”. tra l’altro parliamone, il finale
è fatto palesemente con l’unico intento di dire addio a rose. sottilissimo come un calcio nei coglioni russel t davies piazza la parola torchwood a caratteri cubitali ovunque e parte l’episodio con “this is the story of how i died” che è come dire “this is absolutely NOT the story of how i died” uccidendo qualunque tipo di tensione uno possa avere. commuovente comunque il finale dell’episodio, ma solo perchè mi sono affezionato a rose (e a jackie *_* miglior personaggio secondario della serie a mani basse) non per altro.
in stelline sarebbe un tre e mezzo.. forse.. uff voglio moffat T_T

Doctor Who stagione 3: sicuramente una spanna sopra le precedenti, con storie più interessanti (finalmente bene la parte storica, come l’episodio su shakespeare che gioca, come dovrebbe fare, con la situazione) e con maggior attenzione sia alla tecnica di realizzazione effetti (a parte bruttissimo non solo per tecnica “gridlock”, non ce la faccio io gli episodi scritti da russel t davies li odio a pelle) sia alla regia. Mi è piaciuta molto Martha: ovvio che Rose, per l’importanza avuta nello show, non fosse sostituibile nel cuore dei fan come in quello del dottore, quindi hanno deciso di non provarci ma anzi di sfruttare la perdita di Rose per parlare da una parte della perdita subita dal doctor e dall’altra di sentimenti non ricambiati per i fantasmi del passato. Martha è quasi l’opposto di Rose (la razionalità contro l’istinto), e secondo me è quello che il dottore (e anche noi) avevamo bisogno. Ecco, se devo dire un pregio di russel t davies è che è un bravo produttore, sa mettere le cose giuste nello show. in questo senso probabilmente è un bene che sia stato lui a resuscitare questa serie e non moffat (inutile dire quanto “blink” sia LAROBBA, l’unico difetto è l’ingiustizia non avere carey mulligan per sempre), perchè un po’ come Martha serve qualcuno che traghetti la serie vecchia (che comunque è sia vecchia che invecchiata) ad una cosa nuova.
Finale eh, buono. diciamo fatto bene, ma sempre il solito problema di esagerare nelle premesse e risolvere a cazzo di cane in 5 minuti.. sta cosa non va bene: una serie come doctor who in cui il mondo rischia di finire ad ogni episodio non ha alcun bisogno di un finale in cui si va più vicini alla fine del mondo (anche perché se non si riesce a trasmettere un vero pericolo la cosa diventa abbastanza ridicola), ma ha bisogno di eccezionalità (toh la doppietta human nature e the family of blood mi sarebbe andata molto meglio come finale).
in stelline sarebbe un quattro pieno

Doctor Who stagione 4: prima metà orrenda con il primo episodio che non è il punto più basso delle serie solo perché World War Three della prima stagione è imbattibile, ma è molto più grave perché sembra che visto che avevano il buono per la nuova companion non ci hanno neanche provato a fare un episodio vero. Gli altri (nonostante siano molto curati visivamente, come Planet of the Ood) sono sempre le solite storie cambiando gli alieni, anche idee nuove come The Doctor’s Daughter mostrano comunque una mancanza di coraggio nel cambiare un po’ la serie.
Capitolo Catherine Tate, non mi è piaciuta. Ho trovato il personaggio creato troppo su misura per lei e quindi chiuso a vere e proprie evoluzioni. In più manca di spontaneità, come quando deve essere eccitata per un nuovo pianeta e proprio non le credi o una delle miliardi di volte che usa le frasi tipo “fermo/ehi/qualcosa, appellativo divertente, cosa incazzosa da donna indipendente” risultando sempre forzatissima nella situazione. Sul finale cercano di darle un importanza che non sta né in cielo né in terra ma non ci ho fatto veramente caso nel LOL generale.
Da Moffat (ah, Moffat 015.gif) in poi le cose migliorano, anche se il bottle episode in cui si è intrappolati in un posto (midnight) e il what if episode (turn left) non sono proprio cose mai viste danno comunque una boccata d’aria e il finale mi è stranamente piaciuto: non che non sia ridicolo nel suo “prendiamo qualunque personaggio degli ultimi quattro anni, uniamoli in un megazord per salvare TUTTA LA REALTA’ dal capo supremo dei dalek”, ma almeno non si prende sul serio. Tutto ciò che è mai esistito sta per scomparire ma non ci credono neanche loro, alla fine si ride e l’atmosfera è più di festa che di puntata (e non vedo francamente come si possa prendere diversamente).
E niente, finita la quarta *questo* Doctor Who continua a farmi rabbia. È letteralmente un altalena, tra gli episodi fighi perché trattano la serie con il rispetto e l’intelligenza che si merita e gli episodi con il pilota automatico (assolutamente la maggioranza) che nel migliore dei casi annoiano poco. Russell T Davies è più interessato a creare una mitologia di Doctor Who che una serie coi controcazzi, darla in mano a Moffat (anche se non l’ho ancora vista) è stata la scelta migliore che si potesse fare. Perché cazzo non ci vuole tanto bisogna soltanto cambiare le carte in tavola, l’immagine perfetta per me l’ha data lo stesso Moffat: RTD è il dottore che apre la porta con la maniglia, Moffat è quello che schiocca le dita.
In stelline sarebbe un 3 e 25, un filino meno della seconda stagione

Calma che qui si va sul difficile,

Eleven

Doctor Who stagione 5:
veramente bella, non è cambiata la struttura della serie (un paio di doppi episodi il resto singoli, alcuni collegamenti con episodi passati e filo conduttore della stagione che porta al finale) ma è cambiato tantissimo il tono: più adulto ma non per questo serio, meno umorismo involontario e più umorismo vero. Questo è un telefilm che sa quello che vale, anche negli episodi meno ambiziosi (che ovviamente rimangono) non si ha mai la sensazione di un episodio sprecato perché riesce sempre a metterci qualcosa in più. In più c’è un forte aumento di wimbly wombly timey wimey, che era assolutamente necessario alla serie. Bello vedere anche come due degli episodi migliori (Amy’s Choice e Vincent and the Doctor) non sono stati scritti da Moffat, praticamente anche come Executive Producer Moffat vince.
Matt Smith è un grande dottore, proprio quello che serviva a Moffat: confuso ma geniale e figo nella sua stranezza. Karen Gillan è bravissima, Amy Pond è l’AMMORE e funge sia come spalla comica del dottore che come personaggio a sé (del finale ne parliamo dopo). Rory è l’AMMORE2, tipo che lo sposerei anch’io se me lo chiedesse. Adoro come hanno gestito questo triangolo, adoro come interagiscono i personaggi, adoro tutto quindi la smetto qua coi personaggi.
Il finale piscia in testa a tutti i finale precedenti messi insieme, per intelligenza, difficoltà del concept, armonia con la stagione e emotività (la lacrima di Amy sul diario vuoto di River Song vale tre volte l’addio a Bad Wolf Bay)
L’importanza di Amy nella storia e la risoluzione dell’episodio finalmente non risultano forzati, perché sono accennati nel corso della stagione; sappiamo dove vuole andare a parare, ma sappiamo anche da quello che abbiamo visto che è la risoluzione giusta, bravo Moffat 116.gif
Ultima cosa, il tema musicale: BELLISSIMO


In stelline è un 4 e mezzo, perché è ancora migliorabile. Ma non è importante, l’importante è che finalmente sto vendendo la serie che voglio vedere.

Doctor Who Stagione Sei: ero molto curioso visto i pareri discordanti e una volta vista è facile capire perché, dove la quinta era comunque una stagione classica (con tutte le eccezioni del caso ovviamente) questa cambia molto di più. Apertura col botto (letteralmente..), tantissima trama orizzontale nella prima parte (che a parte il terzo sono tutti collegati) e poi tutti stand alone nella seconda.. non credo si sarebbero potuti spalmare più omogeneamente sulla stagione perché quell’arco di episodi era troppo importante per dividerlo (probabilmente non avrei messo neanche il terzo). Una stagione tutta incentrata sul tema del doppio, usandolo per parlare di responsabilità, morte e inevitabilità.. cose obbligatorie a questo punto della serie, troppo facile andare avanti a rigenerazioni e companion intercambiabili. Nuovi nemici e nuove domande, a cui corrispondono effettivamente poche risposte, ma il tutto con un’unità che la maggior parte delle serie si sognano: come l’anno scorso (ehm.. settimana scorsa) ci eravamo lasciati chiedendoci chi fosse River Song e ora abbiamo la risposta, l’anno prossimo avremo le risposte che vogliamo ora. È finita l’era dei ragionamenti a breve termine, qui si sta costruendo BENISSIMO una trama enorme e complicata e lo si fa nei tempi e nei modi che servono.
Finale giusto, ovvero come doveva essere (non voglio neanche leggerle le critiche al finale, visto che probabilmente chi le fa era tutto esaltato per la soluzione TUTTI GRIDANO DOCTOR E CUORICINI e finisco per ridere in maniera maleducata), ma soffre un po’ il vero difetto della stagione che è, secondo me, la mancanza di incisività in alcuni punti: tra cose fatte troppo velocemente (il finale e let’s kill hitler su tutti), alcune troppo poco epiche, altre invece troppo poco emotive.. non so forse è colpa della regia, minutaggio, colonna sonora (che è identica all’anno scorso ma in questa stagione sembra picchiare molto meno) ma l’aria è quella di un prodotto venuto leggermente meno bene rispetto al progetto. Un po’ come se nel fare una battuta cambi una parola con un sinonimo.. fa comunque ridere ma rimane il “però se avesse detto la parola che doveva dire..”.
Poi oh, non starò certo a lamentarmi più di tre righe per una stagione del genere, diamole 5 meno meno e via.
ps non sapevo come metterlo: A christmas carol è tipo uno degli episodi di natale migliori di sempre.
SPAZIO    
RECUPERO VELOCE
Se hai letto fino a qua dovresti aver capito quello che intendo e forse ti sei scoraggiato nel recupero perché non vuoi sorbirti le prime quattro stagioni. Allora prima di tutto sappi che io sono l’eccezione: alla maggior parte delle persone piace anche il Doctor Who di Russel T Davies, per questo ti consiglio di cominciare a recuperarlo guardando tutte le puntate. Poi, se proprio quel tipo di DW non fa per te, vengo in tuo soccorso: ci sono un sacco di episodi che si possono saltare (veramente, lo dice uno che non salta mai episodi). In blu quelli brutti ma importanti.
Prima stagione episodi 2, 4, 5, 7, 11
Seconda stagione episodi 1, 5, 6, 7, 11
Terza stagione episodi 3, 6
Quarta stagione episodi 1, 2, 3, 4, 5, 7
 SPAZIO

WHY?
Perché Doctor Who al suo massimo è una serie che va vista: intelligente, divertente e entusiasmante. Perché ci sono viaggi nel tempo, alieni, mindfuck, i capelli di Karen Gillan,  le gambe di Karen Gillan. Perché è la cosa più merchandisingabile della storia. Perché anche se tantissimi episodi nelle prime quattro stagioni mi hanno fatto cadere le palle così velocemente da fare un buco nel suolo, ne valeva la pena per vedere le ultime due stagioni. Perché non è solo bello, è BRILLIANT.